Silvana Pampanini in un'immagine degli anni cinquanta |
Di famiglia veneta trapiantata a Roma da tre generazioni, si diplomò all'istituto magistrale e al Conservatorio di Santa Cecilia. Era ancora una studentessa quando la sua insegnante di canto la iscrisse al concorso di Miss Italia rilanciato a Stresa nel settembre del 1946 dopo una lunga pausa bellica, nonostante la vittoria ufficiale di Rossana Martini le vivaci proteste del pubblico determinarono una forte affermazione personale della giovane e provocante Silvanella.
Questo concorso di bellezza lanciò la Pampanini nel mondo del cinema: iniziò la carriera come interprete di pellicole musicali e acquisì una popolarità crescente anche tramite i settimanali illustrati e i cinegiornali. Suo padre Francesco, inizialmente contrario alla carriera della figlia come attrice, lasciò il proprio lavoro e divenne il suo agente.
Nella prima metà degli anni cinquanta, poco prima che Sophia Loren e Gina Lollobrigida raggiungessero una grande notorietà, per una breve ma intensa stagione la Pampanini fu il simbolo più rappresentativo della bellezza italiana a livello mondiale, assieme a Lucia Bosè e Silvana Mangano. Arrivò a girare otto film in un anno, a volte lavorando su due set contemporaneamente. Al contrario delle colleghe lei aveva una solida preparazione musicale quindi fu ingaggiata anche per registrare, su dischi in vinile a 78 e poi a 45 giri, numerose canzoni che non sono mai state ripubblicate su supporti più moderni.
Sul grande schermo la Pampanini apparve, spesso doppiata nel parlato ma raramente nel canto, insieme a tutti i migliori attori italiani del dopoguerra: Totò, Peppino De Filippo, Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Walter Chiari, Amedeo Nazzari, Renato Rascel, Raf Vallone, Nino Taranto, Massimo Girotti, Ugo Tognazzi, Carlo Dapporto, Paolo Stoppa, Rossano Brazzi, Massimo Serato, Folco Lulli, Aroldo Tieri, Carlo Campanini, Tino Scotti. Fra i partner stranieri: Jean Gabin, Henri Vidal, Jean-Pierre Aumont, Raymond Pellegrin, Pierre Brasseur, Pedro Armendáriz e perfino Buster Keaton. Negli anni cinquanta molti film con la Pampanini ebbero una distribuzione internazionale. I titoli più noti sono: I pompieri di Viggiù che nel 1949 la rivelò al grande pubblico. Nel 1951 O.K. Nerone, suo primo successo internazionale nonché parodia di Quo vadis? e Bellezze in bicicletta in cui cantò una delle più celebri canzoni dell'epoca. Nel 1952 il pluripremiato Processo alla città e La presidentessa tratto da una brillante pochade francese. Nel 1953 un riuscito episodio di Un giorno in pretura, per cui si lasciò invecchiare di 30 anni dal truccatore, e Noi cannibali, crudo film neorealistico ambientato nella Civitavecchia del dopoguerra. Nel 1955 la commedia La bella di Roma di Luigi Comencini e il campione di incassi Racconti romani da un soggetto di Alberto Moravia. Infine La strada lunga un anno di Giuseppe De Santis, candidato all'Oscar 1959 e vincitore del Globo d'Oro, in entrambi i casi come miglior film straniero. La Pampanini non concretizzò mai le proposte che le arrivarono da Hollywood ma lavorò in Francia dove fu soprannominata Ninì Pampan, in Spagna, Jugoslavia, Egitto, Argentina e soprattutto in Messico dove girò alcune pellicole mai uscite in Italia. Nel frattempo la stampa popolare registrava i presunti flirt con il principe ereditario afgano Ahmed Shah Khan, Tyrone Power, William Holden, George DeWitt, Orson Welles, re Faruq I d'Egitto, il tenore Giuseppe Campora, Omar Sharif e altri. Da parte sua l'attrice raccontava che il suo unico vero amore, un uomo con dieci anni più di lei, bello, ricchissimo, estraneo allo spettacolo e mai identificato, era morto nel 1952, un mese prima delle loro nozze, per la ricaduta di una malattia contratta durante la guerra. La Pampanini ebbe anche brevi esperienze come regista e sceneggiatrice ma dal 1956 in poi nessun produttore o regista italiano le offrì dei ruoli interessanti come protagonista, quindi lei accettò alcuni film all'estero per poi dedicarsi alla radio e alla TV. Già nel 1960 la sua folgorante ma meteorica carriera nel cinema poteva dirsi conclusa tuttavia lei non uscì mai dalla scena pubblica. In qualità di membro ufficiale della delegazione italiana presenziò a numerosi festival cinematografici in tutto il mondo. Spesso apparve di persona come presentatrice o madrina di eventi culturali, concorsi di bellezza, manifestazioni mondane o competizioni sportive. Per molti anni gestì anche la corrispondenza coi lettori nel quattordicinale Alta Tensione.
Nel 1964 Dino Risi la diresse in Il gaucho nella parte ferocemente autobiografica di una diva al tramonto che è alla patetica ricerca di un successo perduto e di un marito milionario. Nel 1966, dopo vent'anni di una carriera ormai sempre più occasionale, rinunciò del tutto al cinema per assistere i genitori ormai anziani con cui visse fino alla loro morte. Tornò sul grande schermo in un ultimo piccolo ruolo di prostituta bionda per un episodio di Mazzabubù... Quante corna stanno quaggiù? (1971) dopodiché fece soltanto una brevissima apparizione nei panni di se stessa nel Tassinaro (1983) di e con Alberto Sordi.
Molto devota a San Pio da Pietrelcina e a Sant'Antonio da Padova, la Pampanini non si è mai sposata e non ha avuto figli ma vantava "più proposte di matrimonio che mal di testa" oltre all'assiduo corteggiamento di Totò tra la fine del 1950 e l'inizio del 1951. Per molto tempo Silvana lasciò credere che la struggente canzone Malafemmena fosse dedicata a lei. In realtà fu ispirata dalla moglie separata del comico napoletano, come risulta dalla testimonianza della figlia e da un documento SIAE.
Silvana Pampanini ritratta accanto a Totò |
Il 4 maggio 2007 partecipò ai grandiosi festeggiamenti per i 70 anni di Cinecittà e nel marzo 2008 polemizzò con il sindaco Walter Veltroni che non l'aveva invitata alla Festa del Cinema di Roma. In compenso, nell'aprile 2009 a Messina fu la madrina della Mostra del Cinema dello Stretto che le tributò una calorosa accoglienza e un riconoscimento alla carriera.
Dopo 51 anni di assenza, nel settembre 2009 tornò alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia per la proiezione in Sala Volpi della versione restaurata di Noi cannibali di Antonio Leonviola, pellicola inserita nella sezione Questi fantasmi 2 dedicata ai film italiani da rivalutare. In un'intervista del novembre dello stesso anno il regista spagnolo Pedro Almodóvar dichiarò che lei era una delle attrici italiane con cui avrebbe desiderato lavorare. Recentemente altri suoi film, che si credevano perduti, sono stati restaurati e riproposti in formato dvd.
Il 25 ottobre 2015 l'attrice, colpita da un blocco renale, è ricoverata in gravi condizioni e operata d'urgenza presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma dove resta fino al 6 gennaio 2016, quando si spegne all'età di 90 anni. Dopo la camera ardente allestita in Campidoglio, i funerali si svolgono l'8 gennaio nella Basilica di Santa Croce in Via Flaminia, con la partecipazione di molti amici, parenti e concittadini ma ben pochi volti dello spettacolo tra cui il Mago Silvan, Elsa Martinelli e Lina Sastri. È sepolta a Roma presso il Cimitero Flaminio.
Con Riccardo Billi nel film La bisarca di Giorgio Simonelli 1951 |
In Italia apparve regolarmente sul piccolo schermo fin dal 1951, epoca delle prime trasmissioni sperimentali. In un programma per nuovi talenti del 1956 lanciò l'esordiente prestigiatore Silvan al quale diede il nome d'arte. Quando era all'apice della popolarità fu scritturata per vari programmi in diretta, soprattutto nei paesi dell'America Latina, in cui eseguiva numeri di ballo e canto.
Nell'estate 1965 con Aroldo Tieri presentò il varietà con giochi di squadra Mare contro mare trasmesso dal Programma Nazionale.
Il suo unico lavoro di prosa per la RAI risale al 1970 quando interpretò un ruolo secondario in una commedia di Gustave Flaubert ma per avere la parte fu costretta a sottoporsi a un provino.
Nella miniserie Mediaset Tre stelle (1999) aveva il ruolo marginale dell'anziana madre di Alba Parietti e nello stesso anno partecipò a Gratis (Rai Uno) con Nicola Arigliano, Ambra Angiolini e Francesco Paolantoni.
Nell'autunno 2002 fece parte del cast di Domenica In condotta da Mara Venier ma rinunciò dopo due mesi.
Nell'arco di oltre 60 anni furono innumerevoli le sue vivaci apparizioni come ospite e opinionista su tutti i canali TV italiani in programmi musicali, di intrattenimento, talk shows, interviste, fino a pochi mesi prima del decesso.
Critiche:
Nei suoi anni ruggenti la Pampanini è stata maltrattata dai critici cinematografici e non ha mai ricevuto dei premi importanti per la recitazione. Nel 1996 pubblicò l'autobiografia, Scandalosamente Perbene, in cui si paragona a Greta Garbo e interloquisce disinvoltamente con Pablo Neruda, Jacques Prevert e Federico García Lorca in un immaginario dialogo fra sommi artisti.
Curiosità:
Nel dicembre 2006 criticó pubblicamente la Lollobrigida in procinto di sposare un uomo molto più giovane.
Fin dal 1986 nel comune di Roma, in zona Castel Giubileo, esiste una strada dedicata al soprano Rosetta Pampanini,
eppure, per un clamoroso errore, una targa posta all'incrocio con Via Mario Del Monaco riporta la dicitura "Via Silvana Pampanini".
Filmografia:
Raf Vallone, Silvana Pampanini ed Alberto Rabagliati in Le avventure di Mandrin di Mario Soldati 1952 |
*1946:-L'apocalisse, regia di Giuseppe Maria Scotese, non accreditata.
*1947:-Il segreto di don Giovanni, regia di Camillo Mastrocinque.
*1948:-Arrivederci, papà!, regia di Camillo Mastrocinque.
*1948:-Il barone Carlo Mazza, regia di Guido Brignone.
*1949:-Marechiaro, regia di Giorgio Ferroni.
*1949:-Biancaneve e i sette ladri, regia di Giacomo Gentilomo.
*1949:-Antonio di Padova, regia di Pietro Francisci.
*1949:-I pompieri di Viggiù, regia di Mario Mattoli.
*1950:-Lo sparviero del Nilo, regia di Giacomo Gentilomo.
*1950-1952:-Il richiamo nella tempesta, regia di Oreste Palella.
*1950:-È arrivato il cavaliere, regia di Steno, Mario Monicelli.
*1950:-L'inafferrabile 12, regia di Mario Mattoli.
*1950:-La bisarca, regia di Giorgio Simonelli.
*1950:-47 morto che parla, regia di Carlo Ludovico Bragaglia.
*1951:-Bellezze in bicicletta, regia di Carlo Campogalliani.
*1951:-Tizio, Caio, Sempronio, regia di Marcello Marchesi, Vittorio Metz e Alberto Pozzetti
(scene tagliate?).
*1951:-O.K. Nerone, regia di Mario Soldati.
*1951:-Ha fatto 13, regia di Carlo Manzoni (scene tagliate?).
*1951:-Una bruna indiavolata, regia di Carlo Ludovico Bragaglia.
*1951:-Io sono il Capataz, regia di Giorgio Simonelli.
*1951:-La paura fa 90, regia di Giorgio Simonelli.
*1951:-Miracolo a Viggiù regia di Luigi Giachino.
Con Vittorio Gassman ne La tratta delle bianche di Luigi Comencini 1952 |
*1952:-La peccatrice dell'isola, regia di Sergio Corbucci.
*1952:-Canzoni di mezzo secolo, regia di Domenico Paolella (un episodio).
*1952:-Le avventure di Mandrin, regia di Mario Soldati.
*1952:-La donna che inventò l'amore, regia di Ferruccio Cerio.
*1952:-La tratta delle bianche, regia di Luigi Comencini.
*1952:-La presidentessa, regia di Pietro Germi.
*1953:-Viva il cinema!, regia di Enzo Trapani (un episodio).
*1953:-Vortice, regia di Raffaello Matarazzo.
*1953:-Noi cannibali, regia di Antonio Leonviola.
*1953:-Un marito per Anna Zaccheo, regia di Giuseppe De Santis.
*1953:-Canzoni, canzoni, canzoni, regia di Domenico Paolella (un episodio).
*1953:-Koenigsmark, regia di Solange Térac.
*1953:-Bufere, regia di Guido Brignone.
*1953:-L'incantevole nemica, regia di Claudio Gora.
Silvana Pampanini e Buster Keaton nel film L'incantevole nemica di Claudio Gora 1953 |
*1954:-Un giorno in pretura, regia di Steno.
*1954:-Allegro squadrone, regia di Paolo Moffa.
*1954:-Amori di mezzo secolo, regia di Mario Chiari (ep. "Dopoguerra 1920").
*1954:-Il matrimonio, regia di Antonio Petrucci.
*1954:-Orient Express, regia di Carlo Ludovico Bragaglia.
*1955:-La principessa delle Canarie, regia di Paolo Moffa.
*1955:-Canzoni di tutta Italia, regia di Domenico Paolella (un episodio).
*1955:-La torre del piacere, regia di Abel Gance.
*1955:-La bella di Roma, regia di Luigi Comencini.
*1955:-Racconti romani, regia di Gianni Franciolini.
*1956:-Kyriakatikoi iroes se stessa.
*1956:-La legge della strada (La loi des rues), regia di Ralph Habib.
*1957:-Saranno uomini, regia di Silvio Siano.
*1958:-Melodie a Sant'Agata (cortometraggio documentaristico, solo produttrice e regista).
*1958:-La strada lunga un anno, regia di Giuseppe De Santis.
*1958:-Gayarre, regi di Domingo Viladomat. (Spagna) (scene tagliate).
*1959:-Sed de amor, regia di Alfonso Corona Blake. (Messico).
*1961:-Il terrore dei mari, regia di Domenico Paolella - anche sceneggiatrice.
*1961:-Mariti a congresso, regia di Luigi Filippo D'Amico.
*1961:-La spada dell'Islam (Wa Islamah), regia di Enrico Bomba e Andrew Marton.
*1964:-Napoleoncito, regia di Gilberto Martínez Solares. (Messico).
*1964:-Il gaucho, regia di Dino Risi.
*1966:-Mondo pazzo... gente matta!, regia di Renato Polselli.
*1967:-Tres mil kilometros de amor, regia di Agustín P. Delgado. (Messico)
*1971:-Mazzabubù... Quante corna stanno quaggiù?, regia di Mariano Laurenti un episodio).
*1983:-Il Tassinaro, regia di Alberto Sordi se stessa.
*1999:-Tre stelle fiction TV Mediaset.
Varietà televisivi:
Silvana Pampanini nel film Allegro squadrone di Paolo Moffa 1954 |
Primo applauso (1956) conduttrice.
Il Musichiere (1959 e 1960) ospite.
Mare contro mare: giochi d'estate da costa a costa (1965) conduttrice.
Casta diva (1985).
Gratis (1999).
Domenica in (2002).
Prosa televisiva Rai:
Il candidato, di Gustave Flaubert con Turi Ferro e Silvana Pampanini, regia di Maurizio Scaparro (1971).
Doppiatrici:
In molti suoi film Silvana Pampanini è stata doppiata nei dialoghi. Tra le sue doppiatrici si ricordano:
Lydia Simoneschi: in, Marechiaro, Lo sparviero del Nilo, La bisarca, 47 morto che parla, L'inafferrabile 12, Io sono il Capataz, Noi cannibali, Il matrimonio, Biancaneve e i sette ladri.
Dhia Cristiani: in, Le avventure di Mandrin, Bufere, Vortice, La tratta delle bianche, La schiava del peccato.
Adriana De Roberto: in, Racconti romani, La principessa delle Canarie, La torre del piacere.
Renata Marini: in, Una bruna indiavolata, La paura fa 90.
Tina Lattanzi: in, Il barone Carlo Mazza.
Benita Martini: in, Racconti romani.
Andreina Pagnani: in, Antonio di Padova.
Adriana Parrella: in, Il richiamo nella tempesta.
Clara Bindi: in, Un marito per Anna Zaccheo.
Rosetta Calavetta: in, Il terrore dei mari.
Invece nelle scene di canto è stata utilizzata la sua voce, con alcune eccezioni. .
Tuttavia c'è da evidenziare che la Pampanini ha sempre smentito, .
dicendo invece che si trattava sempre della sua voce che lei modificava rendendola irriconoscibile.
Onorificenze:
Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - «Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri» — 27 dicembre 1993
Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - «Di iniziativa del Presidente della Repubblica» — 1º marzo 2003
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