Giulietta Masina nel film Giulietta degli spiriti, 1965 |
Giulietta Masina con Federico Fellini. |
Giulietta Masina nei panni di Gelsomina nel film La strada |
Giulietta Masina con Richard Basehart Ne Il bidone |
Giulietta Masina nel film Le notti di Cabiria |
Giulietta Masina Con Marcello Mastroianni nel film Ginger e Fred |
Figlia del violinista e professore di musica Gaetano Masina e della maestra Angela Flavia Pasqualini, visse dall'età di quattro anni in poi a Roma presso una zia di origine milanese rimasta vedova.
Frequentò il ginnasio e il liceo dalle Suore Orsoline, dove, incoraggiata dalla zia, cominciò a coltivare la passione per la recitazione.
Sin dalla stagione 1941-1942 partecipò a numerosi spettacoli di prosa, danza e musica nell'ambito del Teatro Universitario nei locali dello Stadium Urbis, che poi diventerà il Teatro Ateneo. In quella seguente (la 1942-1943) entrò nella Compagnia del Teatro Comico Musicale dove si esibì come ballerina, cantante e attrice in diverse operette e commedie brillanti.
Nel 1942 Giulietta incontra negli studi dell'EIAR Federico Fellini. Già nel luglio 1943 la coppia si presenta ai genitori di lei. Dopo l'8 settembre 1943 la loro unione conosce un'accelerazione: Fellini, invece di rispondere alla chiamata alla leva, convola a nozze con Giulietta il 30 ottobre.
Nei primi mesi vivono insieme nella casa della zia milanese della moglie. Intanto il sodalizio artistico era già avviato: dal 1942 la giovane studentessa di Lettere nonché attrice interpreta il personaggio di Pallina, prima fidanzata e poi moglie bambina di Cico. Le disavventure della giovane coppia vengono trasmesse all'interno della rivista radiofonica Terziglio per riprendere nel dopoguerra in una serie autonoma intitolata Le avventure di Cico e Pallina, interrotta dopo quattordici puntate nel febbraio del 1947.
La Masina e Fellini ebbero un figlio, Pier Federico, nato il 22 marzo 1945 e morto appena undici giorni dopo la nascita, il 2 aprile. Giulietta Masina muore il 23 marzo 1994, all'età di settantatré anni, per un tumore ai polmoni (cinque mesi dopo la scomparsa di Fellini avvenuta il 31 ottobre 1993). Entrambi sono sepolti nel cimitero di Rimini. La loro tomba è marcata dal monumento Le Vele, opera dello scultore Arnaldo Pomodoro. Prima di morire, chiese che fosse il trombettista Mauro Maur, «la sua tromba», a suonare il tema de La strada di Nino Rota ai suoi funerali.
Nel ventennale della morte le maggiori istituzioni culturali e cinematografiche italiane - con il patrocinio dell'Accademia del Cinema Italiano / Premi David di Donatello - la ricordano con la mostra "Giulietta Masina, l'Oscar di Federico Fellini" al Teatro dei Dioscuri (Roma) a cura di Simone Casavecchia e Fiammetta Terlizzi.
A parte il ruolo di comparsa che svolse nel capolavoro di Roberto Rossellini, Paisà (è una ragazza che scende le scale di un palazzo), Giulietta Masina esordì nel cinema nel 1948 in un film diretto da Alberto Lattuada, Senza pietà, dove interpretò insieme a Carla Del Poggio il ruolo della mondana di aspetto minuto e di buon cuore che la accompagnerà per buona parte della sua carriera in film diretti da Carlo Lizzani, Giuseppe Amato e Renato Castellani.
Ma è insieme al marito che raggiunse la notorietà a livello mondiale con il ruolo di Gelsomina nel film La strada (1954), dove recitò accanto ad Anthony Quinn e Richard Basehart, e poi con Il bidone (1955), con Broderick Crawford e ancora Basehart, senza dimenticare il primo film firmato da Fellini con Lattuada, Luci del varietà (1950), sempre con Carla Del Poggio e Peppino De Filippo.
Nel 1957 raggiunse probabilmente l'apice della carriera nel ruolo di Cabiria nel film Le notti di Cabiria (che aveva già affrontato in piccola misura nel primo film diretto dal marito, Lo sceicco bianco del 1951).
Nel 1958 interpretò una commovente figura di donna in Fortunella per la regia di Eduardo De Filippo, con Alberto Sordi (parte drammatica del rigattiere) e lo stesso De Filippo. Dello stesso anno Nella città l'inferno di Renato Castellani in cui è possibile vederla recitare accanto ad Anna Magnani.
Fellini la dirigerà ancora nel suo primo film a colori, Giulietta degli spiriti (1965) insieme a Mario Pisu e, vent'anni più tardi, nel malinconico Ginger e Fred (1985) proprio accanto a Marcello Mastroianni, nella parte di due ex ballerini di tip-tap popolarissimi durante la guerra col nome d'arte preso a prestito dai celebri Fred Astaire e Ginger Rogers, invitati nel rutilante e magniloquente show televisivo Ed ecco a voi..., campionario di varia umanità mostrata come fenomeno da baraccone sacrificato alle esigenze dell'audience e interrotto in maniera ossessiva da spot pubblicitari.
In televisione apparve negli anni settanta in due sceneggiati di buon successo, Eleonora (1973) diretto da Silverio Blasi e Camilla (1976) diretto da Sandro Bolchi, tratto dal romanzo Un inverno freddissimo di Fausta Cialente.
Nella radio fece il suo ingresso nel 1941 recitando insieme a Nella Maria Bonora e Franco Becci, all'epoca voci assai popolari. Si fece subito notare nella trasmissione di successo Terziglio, basata sulle avventure dei fidanzati (e poi novelli sposi) Cico e Pallina, recitati insieme all'annunciatore Angelo Zanobini e scritti da un versatile redattore umorista della rivista satirica Marc'Aurelio, Federico Fellini, che sposò il 30 ottobre 1943 e col quale instaurò un intenso sodalizio artistico e affettivo, tra i più importanti nella storia dello spettacolo italiano.
Nel 1945, dopo la fine della guerra si laureò in Lettere e Filosofia all'Università "La Sapienza".
Recitò ancora nel Teatro Universitario durante la stagione 1945-1946 nella pièce Angelica, scritta e diretta da Leo Ferrero e interpretata insieme a un altro giovane attore destinato alla celebrità, Marcello Mastroianni. Tornerà poi per l'ultima volta sul palcoscenico nel 1951, con Gli innamorati.
Tra il 1966 e il 1969 fu la seguitissima conduttrice di una popolare rubrica radiofonica, Lettere a Giulietta Masina, che in seguito raccoglierà in un libro.
Prosa radiofonica:
*La strada dei re, di Giovanni Gigliozzi, regia di Guglielmo Morandi, trasmessa il 24 gennaio 1943.
*Sale d'aspetto, di Federico Fellini, regia di Claudio Fino, trasmessa il 29 gennaio 1943.
*Il terziglio, Lezioni di nuoto, a cura di Dino Falconi, Jovinelli e Bonelli, 27 febbraio 1943 regia di Claudio Fino.
Filmografia:
*1946:- Paisà, regia di Roberto Rossellini.
*1948:- Senza pietà, regia di Alberto Lattuada.
*1950:- Luci del varietà, regia di Alberto Lattuada e Federico Fellini.
*1951:- Persiane chiuse, regia di Luigi Comencini.
*1951:- Sette ore di guai, regia di Vittorio Metz e Marcello Marchesi.
*1951:- Cameriera bella presenza offresi..., regia di Giorgio Pàstina .
*1952:- Wanda, la peccatrice, regia di Duilio Coletti.
*1952:- Il romanzo della mia vita, regia di Lionello De Felice.
*1952:- Lo sceicco bianco, regia di Federico Fellini.
*1952:- Europa '51, regia di Roberto Rossellini.
*1953:- Ai margini della metropoli, regia di Carlo Lizzani.
*1953:- Lo scocciatore (Via Padova 46), regia di Giorgio Bianchi.
*1954:- Donne proibite, regia di Giuseppe Amato.
*1954:- Cento anni d'amore (episodio Purificazione), regia di Lionello De Felice.
*1954:- La strada, regia di Federico Fellini.
*1955:- Buonanotte... avvocato!, regia di Giorgio Bianchi.
*1955:- Il bidone, regia di Federico Fellini.
*1957:- Le notti di Cabiria, regia di Federico Fellini.
*1958:- Fortunella, regia di Eduardo De Filippo.
*1958:- Nella città l'inferno, regia di Renato Castellani.
*1959:- La donna dell'altro (Jons und Erdme), regia di Victor Vicas.
*1960:- La gran vita (Das kunstseidene Mädchen), regia di Julien Duvivier.
*1965:- Giulietta degli spiriti, regia di Federico Fellini.
*1966:- Scusi, lei è favorevole o contrario?, regia di Alberto Sordi.
*1967:- Non stuzzicate la zanzara, regia di Lina Wertmüller.
*1969:- La pazza di Chaillot (The madwoman of Chaillot), regia di Bruce Forbes .
*1985:- Ginger e Fred, regia di Federico Fellini.
*1985:-Sogni e bisogni, regia di Sergio Citti.
*1986:-La signora della neve (Frau Holle), regia di Juraj Jakubisko.
*1991:-Un giorno, forse... (Aujourd'hui, peut-être...), regia di Jean-Louis Bertuccelli.
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